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Varie | 10 agosto 2021

Marabutto di Bordighera

Marabutto di Bordighera

Il Marabutto è uno dei luoghi più caratteristici di Bordighera. Affacciato sul mare la piccola costruzione si trova a 21 metri sul livello marino sulle rocce del Capo Ampelio, ai piedi della pineta, su una spianata rocciosa con suggestiva grande apertura panoramica.

E’ realizzato in blocchi di roccia arenaria estratta sul posto poi erosa e levigata dai venti marini. La sua cupola risulta invece realizzata in mattoni pieni disposti in file concentriche.

Al momento della loro edificazione, murature e cupola, si presentavano sicuramente ricoperte da intonaco a base di calce, come quelli ancora esistenti nel Maghreb.

Il nome Marabutto deriva dalla parola araba mûra-bet che,  nella religione islamica, indica un sant’uomo, un maestro spirituale,  ma anche impropriamente utilizzata come luogo di sepoltura del maestro.  Detti luoghi spirituali e di meditazione per chi li frequenta, in genere, venivano realizzati in zone panoramiche o sulla cima di colline.

Sulle origini del “marabutto” di Capo Ampelio si hanno pochissime notizie; è sconosciuta l’epoca della sua realizzazione, chi lo abbia costruito così come lo scopo per il quale è stato costruito.

Nel caso fosse davvero un luogo di sepoltura, sarebbe l’unico superstite di edilizia religiosa islamica antica sull’intero territorio della Liguria; magari eretto, durante il periodo degli assalti barbareschi avvenuti dopo il 1543, in ricordo di un pio uomo.

Un collegamento con la cultura religiosa islamica, potrebbe essere l’orientamento della porta d’accesso a Nord-Ovest. All’epoca i corpi venivano seppelliti, dopo la preghiera, adagiandoli sul fondo del sepolcro, sul fianco destro e con la testa in direzione della Mecca, città dell’Arabia Saudita in cui, per la tradizione musulmana, è nato Maometto.

Il marabutto presenta inoltre tre piccole aperture rispettivamente sui tre lati, due delle quali risultano un po’ più grandi ed allungate.

Considerata la vicinanza, circa 50 metri in linea d’aria, alla chiesa romanica - ed ex-abbazia - di Sant’Ampelio parrebbe curioso che la locale comunità cristiana dell’epoca, possa aver consentito la realizzazione di un simbolo della religione islamica in quel luogo.

Non disponendo di carte d’archivio che documentino la sua epoca di realizzazione, potrebbe essere plausibile anche l’ipotesi della sua realizzazione in data successiva alle incursioni turco-barbaresche del 16° secolo.

Alcune persone del luogo, rapite durante le scorrerie costiere barbaresche, riuscirono infatti a fuggire dalla schiavitù musulmana e “magari”, alcune di queste, dopo aver visto i marabutti sulle coste magrebine, ne hanno riportato forme e dimensioni simili seppur per una diversa destinazione.

Ad oggi quindi non si possiedono elementi per confermare o meno la sua realizzazione da parte di maestranze locali, ma le dimensioni e le forme del manufatto risultano coincidenti rispetto a quelli eretti sul territorio algerino.

Il Capo Ampelio è la punta più a sud dell’intera Liguria, questo ha reso strategica la posizione della spianata nei secoli susseguenti, specialmente come punto di avvistamento sul mare e come posto di difesa della città di Bordighera.

Viene riportato da alcune fonti che detta struttura sia stata utilizzata un tempo come ex-polveriera o come deposito delle palle di pietra o di ferro per i cannoni posizionati sulla spianata.

Nell’anno 1971, in occasione del 500° della fondazione di Bordighera, sono stati risistemati, nelle immediate vicinanze del marabutto  puntandoli verso il mare,  tre vecchi cannoni dell'antica batteria costiera.

I tre cannoni di Bordighera hanno mantenuto i loro popolari nomi: " Tiralogni,  Cacastrasse e Butafoegu".

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